Interventi sul progetto

Gabriella Leone
Sindaco di Leinì

Quando si parla di Africa e dei suoi mille problemi, una delle affermazioni più ricorrenti e, a volte, usata in maniera strumentale, è: “Aiutiamo quelle popolazioni a casa loro”. Affermazioni facili da asserire ma difficili da concretizzare, perché non appena si prova a stanziare dei fondi per “aiutarli a casa loro”, immancabili nascono le polemiche: “E chi pensa a noi?”, “Quei soldi si potrebbero usare per fare una strada”, e via dicendo. Quando, però, si trova il modo per dare un proprio contributo, ecco la seconda difficoltà. A chi darli?

Quale progetto sostenere? Con quale ente collaborare? Perché tra tutte le associazioni che lavorano onestamente, tra tutti i progetti che davvero possono migliorare la qualità della vita delle popolazioni locali, a volte ci si imbatte nei soliti furbi che cercano di carpire la buona fede, e spesso anche le risorse, della gente per fini strettamente personali. E poi, il terzo problema: “Chi ci garantisce che davvero quei soldi finiscano dove sono stati destinati, e non si perdano per strada?”

La nostra fortuna è stata quella di aver conosciuto persone serie, responsabili, motivate e altruiste che si sono raccolte attorno ad Abala lite. Persone con una storia che parla per loro. Una storia d’impegno e solidarietà in grado di dissolvere ogni dubbio prima ancora che possa sorgere.

Persone che si sono prese a cuore una causa, e l’hanno portata avanti. Rimettendoci tempo e affetti. Dedicando tutte se stesse. E che, oltre all’impegno hanno messo sul piatto un elemento in più. Hanno trovato il modo di far conoscere all’opinione pubblica come i soldi sono stati spesi, quali interventi sono stati realizzati, quali opere sono state portate a termine.

Quello che Abala lite sta facendo deve essere un esempio per tutti. L’esempio di persone comuni che hanno pensato un grande sogno e sono riusciti a realizzarlo. Grazie a questo sogno i bambini del villaggio di N’Tchangue e dei villaggi vicini possono avere acqua fresca e pulita, le famiglie hanno potuto avviare delle attività che permettono loro di potersi sostenere e mantenere una propria dignità. Un risultato migliore non si poteva sperare.

Come sindaco del Comune di Leinì sono felice e orgogliosa di aver contribuito alla realizzazione di questo sogno. Sono felice e orgogliosa che il tutto sia stato portato avanti anche da cittadini leinicesi, e che molte persone e associazioni si siano avvicinate a questo tipo di volontariato. 

Abala lite, nel linguaggio Balanta, significa “Come stai?”.

Sono certa che facendo questa domanda ad un bambino di quel villaggio la risposta sarebbe: “Meglio. Grazie a voi”.